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09 mar 2021

Trendsetter e Bestseller: buon 30° compleanno, Opel Frontera

Trendsetter e Bestseller: buon 30° compleanno, Opel Frontera
  • No limits: Opel Frontera debutta nel 1991 ed è il primo “veicolo per il tempo libero” a trazione integrale
  • Pronta a tutto: telaio a longheroni e traverse, trazione 4x4 e i collaudati motori Opel
  • Inarrestabile: Opel Frontera diventa rapidamente il fuoristrada più venduto in Europa
  • Generazioni: nel 1998 arriva l’Opel Frontera B con motori a quattro valvole e trazione integrale “No Stop”
  • Desiderata: si possono ancora trovare vetture ben tenute degli anni intorno al 2004; i modelli precedenti adesso possono essere registrati come auto storiche (targa H in Germania)

 

Rüsselsheim.  Il mondo delle automobili si è diviso per decenni. Da una parte c’erano le comode automobili stradali; dall’altra c’erano veicoli più puri, fatti per abbandonare le solite strade, e magari addentrarsi nelle campagne inglesi o negli ampi spazi aperti degli Stati Uniti. Tuttavia, questi veicoli particolarmente rustici non erano molto divertenti da guidare sull’asfalto. Tutto ciò cambiò improvvisamente al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra del 1991, quando Opel presentò un “veicolo per il tempo libero a trazione integrale” chiamato Opel Frontera (una parola spagnola che significa confine). In realtà le presentazioni furono due: il compatto Opel Frontera Sport fu il primo veicolo con le caratteristiche degli oggi onnipresenti SUV, mentre l’Opel Frontera 5 porte passo lungo fu l’antenato dei moderni fuoristrada di grandi dimensioni. Già 30 anni fa Opel Frontera si distingueva per le ottime caratteristiche offroad e l’eccellente comportamento “stradale”, con un design al passo con i tempi.

Con l’Opel Frontera, il marchio tedesco fondò il segmento dei 4x4 tuttofare e diede il via al boom della trazione integrale. In Germania, il nuovo veicolo fu votato fuoristrada dell’anno nel 1991 e nel 1992. Nel 1993, Opel Frontera si era già lasciato alle spalle la concorrenza dalle gomme tassellate e aveva raggiunto il vertice per numero di immatricolazioni. Nel 1993 e nel 1994 fu il fuoristrada più venduto in Europa, con la Germania come primo mercato. In totale ne furono immatricolare più di 320.000 unità. Il successo di Opel Frontera, che passò rapidamente da novità a trendsetter e infine bestseller, non conobbe confini, come ci si aspetta da un veicolo con questo nome.

Made in England: dalla patria dei leggendari fuoristrada

Un team tecnico internazionale sviluppò Opel Frontera specificamente per il mercato europeo. Aspetto dinamico, comfort da automobile, funzionalità e una buona maneggevolezza erano gli obiettivi principali del progetto. Il nuovo modello a trazione integrale fu sviluppato insieme a Isuzu, casa giapponese specializzata in veicoli fuoristrada dal 1981 e all’epoca partner di Opel. L’Opel Frontera fu costruito dalla joint venture IBC Vehicles a Luton in Inghilterra, lo stesso stabilimento dove oggi vengono prodotti Opel Vivaro e Opel Zafira Life.

Trendsetter: Opel Frontera Sport, il coupé cabrio fuoristrada

Opel Frontera giunse sul mercato alla fine del 1991 in due versioni. L’Opel Frontera Sport a due porte con tetto hard top e passo corto montava un motore benzina 2.0 litri che – come in altri modelli Opel – generava 85 kW (115 CV). L’Opel Frontera 5 porte passo lungo era disponibile con un motore benzina da 2.4 litri dalla notevole coppia, già montato su Opel Omega (92 kW/125 CV), o con un turbo diesel 2.3 litri (74 kW/100 CV). Le due unità a benzina erano dotate di serie di convertitore catalitico a tre vie. La trasmissione era composta da cambio manuale a cinque rapporti e centralina di rinvio, che consentiva di passare dalla trazione posteriore alla trazione integrale e viceversa, con modalità di guida 4x4 in posizione high e low. Il differenziale posteriore autobloccante era disponibile in opzione.

Opel Frontera montava un telaio separato che sosteneva anche sospensioni e motore. La carrozzeria era collegata al telaio attraverso speciali supporti di gomma – dieci per la due porte e 12 per la cinque porte – che garantivano un ottimo isolamento dal rumore e dalle vibrazioni. Le sei traverse del telaio autoportante garantivano un’elevata rigidità torsionale per la guida fuoristrada. Il motore era posizionato su altri supporti in modo da poter essere facilmente rimosso per eventuali operazioni di manutenzione e riparazione.

In produzione il telaio a longheroni e traverse veniva verniciato con una vernice a base di polveri epossidiche e i buchi venivano trattati con cera. La maggioranza dei pannelli della carrozzeria era realizzata in acciaio zincato, il 90 per cento dei quali con rivestimento doppio. La carrozzeria veniva soggetta anche a un altro processo anticorrosione in dieci fasi, dopo il quale veniva fissata al telaio e dotata di passaruote e rollbar, e hard top per il modello a due porte. Un’altro strato di cera sul sottoscocca completava l’assemblaggio finale e garantiva a Opel Frontera una protezione ottimale dalla corrosione.

Dal 1998: più comfort e sicurezza per la seconda generazione di Opel Frontera

Nell’autunno del 1998 Opel lanciò la seconda generazione di Frontera con un nuovo motore 2.2 litri a iniezione diretta e motore benzina 3.2 V6. Il nuovo fuoristrada si distingueva per la migliore tenuta di strada e un maggiore comfort, sicurezza superiore e un design rinnovato. Il sistema elettronico “No Stop 4x4” presente su tutte le versioni consentiva al guidatore di passare tra trazione posteriore e integrale e viceversa senza essere costretto a fermarsi.

La seconda generazione di Opel Frontera montava moderni motori a quattro valvole. Il DTI 16V da 2.2 litri da 85 kW (115 CV) sviluppava una coppia massima di 260 Newton metri. La nuova unità di base era il benzina quattro cilindri 16V 2.2 litri (100 kW/136 CV, 202 Nm). I due alberi controrotanti su entrambi i propulsori garantivano un’elevata silenziosità. Il motore top di gamma era il V6 3.2 da 151 kW (205 CV) e 290 Nm, disponibile esclusivamente su Opel Frontera Limited.

Grazie all’asse posteriore a cinque bracci e al passo più lungo sulla versione 3 porte, la tenuta sull’asfalto e fuoristrada migliorò ulteriormente rispetto al modello precedente. Inoltre motori più silenziosi, le nuove guarnizioni delle portiere e l’incremento dell’isolamento acustico ridussero il rumore percepito nell’abitacolo di circa il 50 per cento.

Il nuovo Opel Frontera offriva anche una maggiore sicurezza passiva. Oltre alla protezione dagli impatti laterali, serrature e cerniere rinforzate delle portiere ottimizzavano il comportamento in caso di urto della carrozzeria, montata sul robusto telaio a longheroni. Airbag full-size e tensionatori pirotecnici delle cinture di sicurezza per guidatore e passeggero anteriore furono aggiunti al sistema di ritenuta. La versione Sport fu arricchita dai poggiatesta anteriori regolabili in altezza, mentre la 5 porte era ora disponibile con terzo poggiatesta posteriore. La seconda generazione di questo veicolo di grande successo si caratterizzava per le linee maggiormente arrotondate, che la resero più elegante e sottolineandone allo stesso tempo la robustezza. Il montante centrale più stretto e il finestrino laterale aggiuntivo aumentavano la visibilità generale e la sicurezza attiva sulla versione Sport.

Un regalo per il 30° compleanno: la preziosa targa “H” nel 2021

Le consegne del primo Opel Frontera iniziarono alla fine del 1991. A partire da quest’anno, quelle auto possono essere immatricolate come auto storiche. Sul mercato dell’usato si trovano numerose offerte. L’Opel Frontera restò in produzione a Luton fino alla fine del 2003. Dal punto di vista meccanico, entrambe le generazioni sono robuste e resistenti. Online si possono trovare numerosi Opel Frontera con oltre 300.000 km sul contachilometri, diesel e benzina. Le ultime versioni sei cilindri con una manutenzione ben documentata sono attualmente quelle più ricercate, ma vale la pena considerare anche l’Opel Frontera Sport. Dopo tutto, è stato il primo fuoristrada coupé cabrio. In altre parole, Opel Frontera è stato un crossover o SUV 4x4 in un’epoca precedente alla massiccia diffusione di questa terminologia.

 

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