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03 giu 2021

Quando Opel Calibra mise il turbo

Quando Opel Calibra mise il turbo
  • Presentata 30 anni fa la versione turbobenzina della coupé Calibra
  • Debutto al Salone di Francoforte del 1991
  • Equipaggiata con un moderno 2,0 litri a 16 valvole da 204 CV (150 kW)

 

Milano. All’inizio degli Anni Novanta era bastato meno di un anno a Opel Calibra per diventare la sportiva più venduta in Europa. Entrata in produzione nel giugno del 1990 ed introdotta tre mesi dopo sul nostro mercato, all’inizio del 1991 era già la coupé più venduta in Italia. Entusiasmo era la parola che accompagnava Opel Calibra fino dal giorno della sua presentazione.

Costruita sulla stessa piattaforma della berlina Opel Vectra, la coupè Calibra aveva una linea forte ed elegante, una grande abitabilità interna ed una tecnologia moderna. Il tutto a prezzi concorrenziali. Non solo. Con un Cx-record di 0,26 era slanciata, ma anche abbastanza spaziosa per accogliere 4 persone e 300 litri di bagagli. La chiave del suo successo, che nel primo anno permise di venderne 29.431 esemplari, si riassumeva nell'espressione "divertente e funzionale". La Opel Calibra andò oltre le aspettative del costruttore. Le richieste superarono la disponibilità: nel solo 1991 ne fu prodotta nella cifra-record di 67.443 esemplari.

Anziché riposare sugli allori, Opel approfittò però del momento magico per fare della Calibra un forte simbolo del suo marchio e già nel 1991 ne presentò la versione Turbo. Equipaggiata con un 4 cilindri turbobenzina da 204 CV (150 kW), un cambio a 6 marce e la trazione integrale, questa coupé da 245 km/h di velocità massima si spingeva in zone che in precedenza erano dominio esclusivo di esotici modelli sportivi.

Il primo turbobenzina firmato Opel

Il primo propulsore Opel a benzina dotato di turbocompressore derivava dal 16 valvole già utilizzato su Opel Astra GSi, Vectra 2000 e Calibra 16V. Rispetto alla versione aspirata, quella turbo aveva una potenza superiore del 36% e una coppia maggiore del 42%. Molto simili erano invece i consumi di benzina: Opel Calibra Turbo richiedeva solo 0,2 litri di carburante in più per percorrere 100 chilometri rispetto alla versione aspirata.

I maggiori valori di potenza e coppia del motore turbocompresso si traducevano in prestazioni di grande rilievo. Opel Calibra Turbo accelerava, ad esempio, da 0 a 100 km/h in appena 6,8 secondi, rivelando una straordinaria capacità di accelerazione e impiegava solo 8 secondi per passare da 80 a 120 km/h in quinta. Nella stessa prova la versione aspirata da 150 CV (110 kW) impiegava 14,5 secondi. In sesta Opel Calibra Turbo, accelerava da 80 a 120 km/h in soli 11,0 secondi.

Solide basi: modifiche minime al 16 valvole

Il motore turbo presentava solo modifiche marginali al monoblocco e ad alcune parti interne rispetto al 2,0 litri aspirato. Questo era il caso di un foro addizionale sul lato sinistro del monoblocco per il ritorno dell'olio dal turbocompressore al motore. Il lubrificante, prelevato a valle del filtro, affluiva al turbo attraverso un condotto flessibile.

Era stato poi possibile utilizzare direttamente nel motore turbo, senza alcuna modifica l’albero motore a 5 supporti, il volano e le bielle del 2,0 litri aspirato. Opel aveva tuttavia dedicato grande attenzione alla progettazione dei pistoni. Per ridurre il rapporto di compressione del motore aspirato da 10,5:1 a 9,0:1 i progettisti dovettero rimuovere 10 cc di materiale, lasciando invariate la corsa del pistone e la testata.

Il sistema di sovralimentazione del nuovo motore di Opel Calibra si configurava come un notevole progresso tecnico. La novità consisteva nell'integrazione della turbina e del collettore di scarico. Questo sistema integrato si traduceva in maggiore libertà di progettazione, minime perdite termiche, riduzione di peso di quasi 5 kg, maggiore efficienza.

Un compatto cambio manuale a 6 marce

Per ottenere i migliori risultati in termini di prestazioni e consumi ed in considerazione dell'alta coppia erogata, i progettisti del Centro di Sviluppo Tecnico Opel progettarono un nuovo cambio manuale a 6 marce. Non occupava più spazio di un tradizionale cambio a 5 marce di tipo sportivo e poteva essere quindi alloggiato nella Opel Calibra 4X4 senza doverne modificare la carrozzeria. La selezione delle marce risultava facilitata poiché la leva operava su quattro piani: quinta e sesta marcia sono sullo stesso piano.

Trazione integrale di terza generazione

Opel ha scelse la trazione integrale per questa vettura in quanto rappresentava il miglior modo per trasferire sull’asfalto l'alta coppia erogata dal motore. Sviluppato per Opel Vectra e per Calibra, alla sua terza generazione, il sistema di trazione integrale Opel richiese solo lievi modifiche per Opel Calibra Turbo, rese necessarie per la coppia motrice aumentata del 42%. La scatola di ripartizione della coppia e la frizione multidisco di disinserimento rappresentavano i principali componenti di questo sistema di trazione integrale. Il ripartitore agiva da punto di distribuzione a valle del cambio trasmettendo la potenza del motore tramite un rinvio ad un giunto viscoso che provvedeva alla ripartizione del moto tra le ruote anteriori e quelle posteriori.

A differenza delle trazioni integrali tradizionali, questo sistema 4X4 permanente aveva uno speciale dispositivo che disinseriva la trazione in frenata, garantendo un'alta stabilità sia durante questa manovra che nella guida su fondi stradali difficili. Queste caratteristiche furono ottenute per mezzo di una frizione multidisco di disinserimento ubicata dietro il ripartitore. Non appena il guidatore agiva sul pedale del freno, la frizione provvedeva a disinserire la trazione posteriore, permettendo a Calibra di fermarsi in condizioni di assoluta sicurezza con la massima stabilità, come fosse una normale trazione anteriore.

Prima o poi però anche le automobili più belle e di maggior successo escono di produzione. Così fu anche per Opel Calibra. Il raffinato progetto di Erhard Schnell, che alla fine del 1997, dopo 238.647 esemplari costruiti, uscì di produzione per diventare un classico.

 

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Stefano Virgilio
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